Ma cosa fa Gesù? Sceglie di scrivere a terra, come se le parole non bastassero per rispondere all’ipocrisia che lo circonda. Poi, con una frase che farebbe tremare i cuori più induriti, sostiene: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra.” E voilà, il gioco è fatto. I santi che volevano fare giustizia si dissolvono uno dopo l’altro, lasciando la donna e Gesù in una sorta di drammatico vuoto.
Nella seconda lettura, san Paolo ci ricorda un concetto fondamentale che sembrerebbe ovvio, ma che spesso dimentichiamo: la vita cristiana non è un pacchetto preconfezionato da accettare. La nostra identità, le nostre sicurezze, tutto ciò che prima ritenevamo prezioso, diventa “spazzatura” comparato all’incontro con Cristo. Eppure, ci ostiniamo a portarci dietro pesi inutili, come se ci si potesse presentare davanti a Dio con le tasche piene di rottami. E ci chiediamo perché le nostre vite sembrino così vuote.
Ma nella nostra confortevole vita di routine, siamo fuggiti dalle sfide. Un peccato, ma non un peccato come quello della donna: è il peccato dell’indifferenza, della comodità, di un cristianesimo che si sforza di non disturbare. La domanda rimane: cosa siamo disposti a “perdere” per guadagnare Cristo? La nostra lungimiranza dovrebbe invitarci a riconsiderare le nostre priorità. Ciò che riteniamo prezioso potrebbe rivelarsi solo un miraggio.
Il Vangelo di questa domenica ci sfida a seppellire quel “vecchio” che ci ancoriamo addosso, a rinnovarci ogni giorno, a rifuggire dal comodo “giudizio” e a coltivare un amore che perdona. È tempo di costruire, giorno dopo giorno, una vita cristiana che rompa le catene dell’ipocrisia e della superficialità, e che ci conduca, con umiltà, verso la vera essenza della fede.
In questo cammino, la giustizia deve sempre avere un valore terapeutico: guaritore e salvatore. E mentre Isaia ci ricorda che Dio vuole aprire strade nel deserto, noi potremmo iniziare a scavare nei nostri cuori, per far emergere la via della misericordia e del perdono. È un cammino lungo e complicato, ma chi ha detto che la vita cristiana fosse facile?
Quindi, facciamo spazio alle domande scomode, ai percorsi in salita. Perché, in fondo, l’amore, il perdono e la misericordia non dovrebbero essere solo parole, ma il fondamento della nostra esistenza. E se ciò che siamo oggi ci sembra insoddisfacente, è proprio lì che possiamo cominciare a costruire la nostra vita nuova.
Il percorso è chiaro: abbandonare le pietre, accogliere la misericordia. Perché, come ci insegna il Vangelo, non è mai troppo tardi per riscrivere la nostra storia.
Link alle fonti: Vangelo: Misericordia e Perdono | La vita cristiana si costruisce giorno dopo giorno | Angelus della V Domenica di Quaresima