Il messaggio di Papa Francesco a Rinnovamento Carismatico Cattolico

Il Santo Padre, Papa Francesco, ha recentemente inviato un messaggio ai partecipanti del pellegrinaggio giubilare del Servizio Internazionale per il Rinnovamento Carismatico Cattolico (CHARIS). Questo evento rappresenta un momento cruciale per riflettere sul cammino spirituale intrapreso dai membri di questa comunità. “Cari fratelli e sorelle”, esordisce il Papa, “saluto tutti voi che state celebrando il vostro Giubileo ‘nel cuore della Chiesa’”. È un invito a rimanere radicati nella tradizione ecclesiale, pur portando avanti l’esperienza carismatica.

La celebrazione del Giubileo è molto più di una mera commemorazione. È un’opportunità per elevare le proprie preghiere, affinché lo Spirito Santo possa operare nel mondo. “Innalzate al Signore una veemente preghiera di intercessione per il Popolo di Dio e per il mondo intero”, continua Francesco. La forza della preghiera non è solo personale; si estende a tutta la comunità ecclesiale e oltre, abbracciando l’intera umanità.

Il messaggio del Papa non si limita a esprimere saluti. Esprime anche una profonda riflessione teologica sull’azione dello Spirito Santo: “Lo Spirito Santo, dono del Signore risorto, crea comunione, armonia e fratellanza”. Queste parole risuonano come un eco nei cuori dei credenti. La Chiesa è descritta come una “nuova umanità riconciliata”. Un concetto potente. La riconciliazione non è solo tra gli individui ma richiede una visione globale che abbraccia famiglie, società e nazioni.

Ma cosa significa tutto questo in termini pratici? Significa assumere un ruolo attivo nel portare la speranza e la pace nel mondo. “Questa esperienza non è solo per voi”, sottolinea Francesco, “è per tutti! Portatela nel mondo come fonte di speranza e di pace”. È un appello all’azione concreta: testimoniare la fede attraverso gesti tangibili di unità e amore.

Papa Francesco chiama i membri del Rinnovamento Carismatico a essere testimoni e artigiani di pace. Un compito arduo ma necessario in tempi turbolenti. La Chiesa deve essere un faro di luce in mezzo all’oscurità dei conflitti quotidiani. La comunione deve partire dai gruppi e dalle comunità stesse: “Che il legame con i vostri leader non sia mai fonte di conflitto”, ammonisce il Papa. Una chiamata a costruire ponti piuttosto che muri.