La II Assemblea Sinodale delle Chiese in Italia, che si tiene in Vaticano dal 31 marzo al 3 aprile, rappresenta un momento cruciale nel percorso di rinnovamento ecclesiale. Papa Francesco ha voluto inviare un messaggio incisivo ai partecipanti, sottolineando l’importanza della gioia cristiana come forza inclusiva.
Bentornati a Roma per la Seconda Assemblea Sinodale delle Chiese in Italia. È l’ultima tappa del percorso, pastorale e sociale, che avete compiuto negli ultimi cinque anni. Tante iniziative, tanti incontri, tante buone pratiche: tutto viene dallo Spirito, che «introduce la Chiesa nella pienezza della verità (cfr Gv 16,13), la unifica nella comunione e nel ministero, la provvede e dirige con diversi doni gerarchici e carismatici, la abbellisce dei suoi frutti» (Lumen gentium, 4). (su vatican.va il Messaggio del Santo Padre)
Il tema scelto per questa assemblea è significativo: “Perché la gioia sia piena”. Ma che cos’è la gioia cristiana? Non si tratta di un’euforia momentanea o di una superficialità. È qualcosa di più profondo. È un sentimento che abbraccia tutti, non lascia indietro nessuno. Si manifesta nelle piccole cose quotidiane (cfr Evangelii gaudium, 5) e nella condivisione fraterna.
La gioia non è frutto di comode soluzioni ai problemi né evita la croce. Al contrario, sgorga dalla certezza che il Signore non ci lascia mai soli. Questa verità vive nel cuore stesso del Papa. Lo ha sperimentato durante il suo ricovero in ospedale e ora nella sua convalescenza. La gioia cristiana è sempre un affidamento a Dio.
Durante questi giorni di assemblea, i partecipanti approfondiranno le Proposizioni, frutto del lavoro svolto fino ad ora, e che rappresentano un snodo fondamentale per il futuro delle Chiese in Italia. Il Papa esorta a lasciarsi guidare dall’armonia creativa dello Spirito Santo: “La Chiesa non è fatta di maggioranze o minoranze”, dice Francesco, “ma del santo popolo fedele di Dio”. Questo richiamo alla sinodalità è centrale.
Nuovi Santi e Beati, promulgazione di decreti
Carmen Elena Rendíles Martínez, conosciuta come Beata Maria del Monte Carmelo. Nata l’11 agosto 1903 a Caracas (Venezuela), fondatrice della Congregazione delle Serve di Gesù, ha dedicato la vita al servizio degli altri fino alla sua morte avvenuta il 9 maggio 1977.
Ignazio Maloyan, arcivescovo armeno cattolico di Mardin, nasce il 15 aprile 1869 a Mardin (Turchia) e muore l’11 giugno 1915 a Kara-Keupru (Turchia). Riconosciuto per la sua straordinaria resistenza alla persecuzione religiosa durante gli eventi storici drammatici del suo tempo.
Pietro To Rot, catechista laico nato nel 1912 a Rakunai (Papua Nuova Guinea), muore nel luglio 1945. Un uomo semplice ma profondamente impegnato nella diffusione della fede cristiana attraverso le sue opere quotidiane.
Tutti questi santi hanno dato esempio di virtù eroiche nel loro cammino spirituale. Le cause sono state approvate dal Dicastero delle Cause dei Santi dopo attenta valutazione da parte dei Padri Cardinali e Vescovi membri del dicastero stesso.